1. Grandi infrastrutture
La rivoluzione industriale tra il XVII e il XIX secolo in Francia, in seguito in Europa e in America crearono un cambiamento nel medio di produrre l’uso più esteso delle materie e concentrazione nella manodopera della città.
Le conseguenze accelerarono processi nella tecnica costruzione in tutta Europa di ferrovie, ponti, reti stradali e canali; a Parigi nella fine del XVII secolo nasce la scuola Politecnica.
  1. Il divorzio fra ingegneria e architettura
Gli architetti erano educati nell’accademia delle belle atri a inizio XIX secolo; la separazione tra ingegneria e architettura:
-     535f53f      535f53f l’INGENGERE è favorevole, perché è in grado di rispondere alle esigenze costruttive del suo tempo davano più valore alla tecnica che artistica. Divennero gli artefici degli edifici più importanti;
-     535f53f      535f53f l’ARCHITETTO: venivano educati nelle Accademie di Belle Arti; rimasero le banche, le chiese e le residenze della borghesia.
Le stazioni, gli ospedali. I macelli, le industrie e infrastrutture tecniche rimase agli architetti solo la presentazione al pubblico, ciò significò una crisi dell’architettura.
Molte opere che noi vediamo sono state fatte da ingegneri, ad esempio i: il Palazzo di Cristallo di Paxton, le Biblioteche di Labrouste, la torre parigina di Eiffel e la Galleria delle macchine di Cantamin.
  1. Le città dell’industria nascente
La città ottocentesca presenta molti cambiamenti risposero al periodo precedente (riv. Francese)
-) motivazione: tecnico militare i progressi dell’artiglieria avevano ree inutili i vecchi bastoni;
-) quantitativo: lo sviluppo delle industrie e dei commerci l’ascesa della borghesia, l’aumento demografico fecero cresce le città più rapidamente che nei secoli precedenti.
-) progresso tecnico: la nuova terre di strade e ferrovie modifica profondamente il rapporto tra le città e il territorio circostante.
Lo smantellamento dei bastioni fu la dilatazione della città, nelle campagne circostanti quando l’aumento della popolazione urbana, le piazze verdi diventavano vere e proprie circondate da case in multi-piano in affitto.
La nuova borghesia urbana e gli operai abitavano in grandi case d’affitto.
In alcune città come Torino, Parigi e Milano proseguì in parte la nuova tradizione di ospitare in piani diversi della stessa casa persone di ceti sociali differenti in tutte le città si crearono zone diverse in base alla classe sociale: i villini urbani per la borghesia e le case a ballatoio per gli operai.
La casa a ballatoio era l’evoluzione peggiorata di case del ‘700 e con gabinetti in comune per decine di famiglie, cortili scuri, alloggi composti da al massimo uno o due stanze per famiglia.
Le zone per le classi agiate erano spesso separate dal resto e collocate nelle vicinanze dei primi giardini pubblici, per questo zone gli architetti incaricati dal comune costruirono strade rettilinee, grandi piazze, viali urbani facendo assumere alle città un aspetto dignitoso e piacevole.
  1. Neoclassicismo
Un nuovo stile il Neoclassicismo, cercò di rispettare in Francia le virtù dell’impero Romano.
Nacque un nuovo interesse per gli edifici antichi che favorì una nuova prese di contatto con i monumenti greci, si iniziarono a considerare le architetture dell’oriente ed apprezzare le architetture barbare nel medioevo Padiglione del Charlotte di Enburg a Berlino.
Si conosceva e apprezzare l’architettura romanica e gotica, in fondo, partecipava di quel secolo atteggiamento, “relativistico”, che portò alNeogotico e all’Eclettismo, per progettare a Berlino una chiesa in due diversi versioni, in forma di basilica romana e in forma gotica.
  1. Storicismo e Eclettismo
Alcuni fenomeni sociali come il sorgente di alcuni nazionalismi in Europa favorirono le radici anche in architettura si trovarono ora in una situazione nuova e incerta, in quanto non trovarono più alla continuità con l’espansione barocca e non considerava più il classico come strumento figurato superiore.
  1. La relazione all’Eclettismo: il movimento Arts and Crafts
Verso la fine dell’80, l’Eclettismo aveva prodotto una così grande quantità di forma d’arte che era diventato difficile capite a quale uso era destinato un edificio e quale fosse il suo significato architettonico. Le città erano piene di casupole a forma di castello Gotico, di affina con l’aspetto di palazzi Rinascimentali, ecc.
Gli architetti e gli studiosi rendendosi conto della perdita di senso dell’architettura tendevano quindi a considerate la decorazione eclettica una causa principale della crisi.
Già alcuni decenni prima si era diffuso in Gran Bretagna un movimento chiamato Art and Crafts, con lo scopo di combatterla crescente separazione tra architettura e artigianato e la produzione in serie di decorazioni; i suoi principali esponenti John Ruskin e William Morrispensavano di ritrovare il vero spirito del gotico, che considerava nel ritrovamento dell’essenziale delle antiche costruzione vermicolari e sul piano ideologico nella ricostruzione di una società resa solidale della condivisione di alcuni valori essenziali.
L’opera più presentativi di questo movimento è la Red House costruita da Philip Webb (1859).
  1. l’Art Nouveau
Nei diversi paesi europei e nell’ultimo decennio dell’800 si affermarono alcuni gruppi di architetti che avevano in comune l’avversioni all’eclettismo e si ponevano come nuovi alternativi.
In Belgio e in Francia presero il nome di Art Nuoveau. Questi architetti erano vicini alle idee politiche e socialiste.
I principali esponenti bel Belgio erano Henry van del Valde e Victor Horta; in Francia, Hector-Germain Guimard autore della metropolitana di Parigi.
In Italia questo movimento fu chiamato Liberty. I suoi esponenti importanti furono: Raimondo D’AroncoAnnibale Rigotti ed Ernesto Basile.
  1. Il democratismo del Floreale
Nei primi decenni del ‘900 l’accentuazione degli aspetti decorativi ispirati al mondo vegetali chiede il nome a questa nuova architettura Floreale, caratterizzata da decorazioni sovrabbondanti che ricordano la vita spensierata della borghesia europea antecedente alla prima guerra mondiale.
  1. La costruzione negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento
Le case di legno:
La costruzione di città e villaggi negli Stati Uniti a una storia molto diversa dei loro corrispondenti europei.
Il materiale più usato per le costruzioni è il legno, le case di legno erano di tipo a Traliccio, il materiale XIX secolo si affermò la costruzione aBaloon Frame; queste case sono abitate ancora oggi da un gran numero di abitazioni, non più di due piani;
grattaceli:
Chicago fu uno dei primi grattaceli.
Questi grattaceli in struttura misti in muratura che metallo. Erano usati soprattutto per alberghi, uffici e negozio, New York e Philadelphia e altre città.

Il cemento è un legante idraulico che, mescolato ad acqua, forma un impasto nel quale si producono reazioni chimiche e processi di idratazione capaci di sviluppare i fenomeni di presa e indurimento e di conferire, anche nel caso di completa immersione in acqua, le caratteristiche di resistenza meccanica e di stabilità prestabilite.


PROCESSI DI PRODUZIONE DEL CEMENTO:
Le materie prime, miscelate e macinate, formano la miscela cruda che viene sottoposta a cottura in forni rotanti costituiti da lunghi cilindri disposti con l’asse leggermente inclinato rispetto all’orizzontale.
Il materiale percorre l’intero cilindro, spinto verso il basso dall’inclinazione e dalla rotazione, incontrando lungo il percorso temperature crescenti progressivamente da 1000 ºC a 1400-1500 ºC che provocano la cottura.
Il prodotto della cottura è il clinker, che raffreddato con aria all’uscita dal forno, assume l 333b12d ’aspetto di granuli tondeggianti di diverse dimensioni.
Il clinker viene ridotto in polvere finissima mediante macinazione e additivato con altri costituenti in modo da ottenere cementi con caratteristiche diverse.


CLASSI DI RESISTENZA:

Secondo la norma UNI ENV 197/1, i cementi comuni sono suddivisi in classi in base alle seguenti caratteristiche:

- resistenza normalizzata (resistenza a compressione in N/mm² determinata a 28 giorni di maturazione)

- resistenza iniziale (resistenza a compressione determinata a 2 o a 7 giorni di maturazione).


PROVE DI ACCETTAZIONE:

Le prove vengono eseguite affinché venga verificata la resistenza del materiale.

Tutte le prove vengono effettuate su campioni prelevati e confezionati con particolari modalità e devono essere effettuate presso i laboratori annessi agli Istituti di Scienza delle Costruzioni o di Chimica applicata, a seconda della natura delle indagini oppure presso altri Laboratori Ufficiali elencati dalla legge n. 595/1965.


PROVE MECCANICHE:
Prova a flessione. Deve essere eseguita su provini di dimensioni 40 x 40 x 160 mm confezionati con malta normale (tre parti di sabbia, una di legante e mezza di acqua). La prova consiste nel poggiare i provini su due rulli distanti 10 cm e nel determinare il carico P (in N) necessario per produrre la rottura con un terzo rullo agente in mezzeria.
Prova a compressione. I provini vengono sottoposti a un carico P, fino a produrre la rottura.


PROVE FISICHE:
Prova di indeformabilità. Prova eseguita utilizzando un contenitore di forma cilindrica, avente un diametro di 30 mm e un’altezza di 30 mm, tagliato su una generatrice da una fessura ai bordi della quale sono collegati due aghi lunghi 15 cm. Il contenitore viene riempito di pasta normale (miscela di legante e acqua in proporzioni tali da permettere l’affondamento), e trascorso un periodo di maturazione di 24 ore, si procede alla misura del divaricamento degli aghi provocato dall’aumento di volume del campione dopo una permanenza per tre ore in acqua bollente.
Tempo di inizio presa. Questa valutazione viene fatta determinando la profondità di penetrazione in un impasto normale di un ago di acciaio cilindrico (ago di Vicat) avente un diametro di 1,13 mm e caricato con 300g. Il tempo di inizio della presa è quello che trascorre dall’inizio della confezione della pasta al momento in cui l’ago si ferma a circa 4 mm dal fondo dell’impasto.


PROVE CHIMICHE:
Queste prove sono analisi chimiche da condurre con appositi metodi, in relazione al tipo di cemento e possono essere: perdita al fuoco, residuo insolubile, contenuto di SO3 , contenuto di cloruri e pozzolanicità.


CALCESTRUZZO
E’ un impasto omogeneo di legante ed acqua, che, per effetto dei fenomeni di presa e indurimento attivati dal legante, raggiunge valori di compattezza e resistenza tipici dei materiali litoidi.



COMPONENTI:
Legante, di norma cemento.
Aggregati o inerti costituiti di sabbia, ghiaietto e ghiaia.
Acqua, che deve essere limpida e priva di impurità.
Additivi, sostanze che possono essere eventualmente aggiunte all’impasto per conferirgli particolari caratteristiche.



DOSATURA DEL LEGANTE:
La quantità di legante impiegata, influisce in maniera determinante sulla resistenza del conglomerato: di norma è compresa tra i 150 kg/m3 di impasto (adatta ad ottenere un calcestruzzo di scarsa resistenza come il “magrone”) e i 350 Kg/m3 di impasto per ottenere calcestruzzi di elevata resistenza.

La corretta dosatura del legante, degli aggregati e dell’acqua costituisce una condizione necessaria, ma non sufficiente per ottenere un calcestruzzo con le caratteristiche volute.

A parità di dosatura infatti, è possibile che si ottengano calcestruzzi con differenti caratteristiche a seconda di vari fattori: contenuto di umidità negli aggregati o granulometria degli stessi che compromette la compattezza.



RAPPORTO A/C:
Il rapporto acqua /cemento è un importante indicatore della qualità del calcestruzzo perché contribuisce in modo determinante a definirne due caratteristiche fondamentali: la lavorabilità e la resistenza a compressione.

La funzione essenziale dell’acqua aggiunta al legante è di realizzare il processo di presa e indurimento dell’impasto.

I valori del rapporto A/C normalmente adottati variano a seconda degli impieghi, tra 0,5 e 0,7.

Nella valutazione della quantità di acqua da aggiungere al legante bisogna tenere conto di quella già presente negli aggregati per evitare il rischio di eccedere, questo infatti potrebbe portare a inconvenienti quali, effetti di dilavamento, formazione di porosità nella massa o il ritiro del calcestruzzo.



GLI AGGREGATI:
La qualità degli aggregati è legata alla natura delle rocce che gli hanno generati e ai loro componenti mineralogici.

La norma UNI 8520 classifica gli aggregati a seconda della granulometria:
Finissimi (fillers), quando presentano un passante allo staccio 0.075 mm maggiore del 90%.
Fini (sabbie), quando presentano un passante allo staccio 4 mm maggiore del 95%.
Grossi (ghiaietto o ghiaia), quando presentano un passante allo staccio 4 mm minore del 5%.

Gli aggregati costituiscono la vera e propria “ossatura portante” del calcestruzzo. Per ottenere calcestruzzi di elevata resistenza non è dunque solo necessario utilizzare aggregati di buona qualità ma occorre anche che essi formino all’interno dell’impasto una massa compatta e per quanto possibile senza vuoti, in modo da costituire una sorta di continuità strutturale che il legante provvederà poi a cementare. Per questo è necessario utilizzare aggregati di granulometrie assortite, in modo che gli elementi più piccoli si assestino negli spazi vuoti esistenti di dimensioni maggiori.

Fuller stabilì che la composizione granulometrica ottimale era quella che meglio si avvicinava alla curva granulometrica ideale rappresentata dalla parabola avente equazione:



P = 100 √d/D

In cui:

P, percentuale in peso di aggregato passante al vaglio avente i fori di diametro d.

D, diametro massimo degli aggregati.

LE PROVE SUL CALCESTRUZZO
Il calcestruzzo, più ancora di ogni altro materiale da costruzione, deve essere sottoposto a prove che consentano di valutarne le proprietà e, di conseguenza, l’idoneità agli impieghi ai quali è destinato.

Nel caso del calcestruzzo per cemento armato, il controllo della sua resistenza dà luogo ad una serie di operazioni e di adempimenti importanti e delicati, che la normativa italiana affida ai responsabili del cantiere e al direttore dei lavori.

Queste prove devono essere dirette, oltre che alla verifica della qualità dei suoi componenti, al controllo delle caratteristiche che esso presenta al momento del confezionamento (calcestruzzo fresco) e al momento in cui ha completato l’indurimento (calcestruzzo indurito).

Caratteristiche calcestruzzo fresco:
Consistenza
Composizione
Peso a m3

Caratteristiche del calcestruzzo indurito:
Resistenza a compressione su provini cubici confezionati con cls fresco (prova distruttiva)
Resistenza a compressione su provini ricavati da cls indurito (prova distruttiva)
Resistenza a compressione mediante sclerometro (prova non distruttiva)
Composizione
Assorbimento d’acqua per immersione
Massa volumica

l’impiego del conglomerato oltre che per pilastri e travi può essere vantaggiosamente sfruttato anche per i muri sia portanti che divisori.Il conglomerato di cemento è ottimo e soprattutto economico per muri di sostegno,che in genere hanno grandi spessori, potendosi gettare con cassaforme modulari recuperabili.La dosatura del cemento può va 222f51c riare dai 200 ai 250 kg per metro cubo di impasto e gli spessori di tali murature sono in genere superiori ai 50 cm

Murature di blocchi di laterizio e di calcestruzzi leggeri:

sono adatte a tamponamenti o a divisori interni,in quanto abbastanza coibenti,leggere,ma poco resistenti dal punto di vista statico.Nelle murature con blocchi in laterizio gli angoli stipiti e mazzetti di porte e finestre si eseguono con mattoni pieni mentre in quelle con blocchi di calcestruzzo si possono usare indifferentemente i mattoni o parti degli stessi blocchi.Le malte da utilizzare per queste muratura sono quelle idraulico cementizie

Murature di mattoni a faccia a vista:

in questo tipo di muratura è molto importante la scelta del mattone che deve avere una forma per lo più regolare.Per ottenere un muro dai filari regolari dobbiamo usare il cosiddetto materiale pressato.Si possono eseguire ottime murature a faccia a vista con mattoni alleggeriti detti anche paramano di costo medio e buona caratteristica di resistenza

La muratura a faccia vista obbilga ad un’esecuzione perfetta a regola d’ arte per quanto riguarda la orizzontalità dei filari di mattoni e la costanza degli spessori dei giunti. I giunti che hanno spessore mai superiore al cm sono classificati in sei modi

• a raso cioè per pareti molto esposte alla pioggia battente e climi gelidi

• in ritiro si usa per ottenere un effetto forte di chiaro-scuro

• a gola incavata questa facilita lo sgrondo dell’acqua

• a gocciolatoio cioè accentua il ritmo dei mattoni e facilita lo sgrondo dell’ acqua

• obliquo poco razionale,perché l’acqua può facilmente infiltrarsi nel muro

• a solco protegge abbastanza bene il muro



L’esecuzione dei giunti si può fare in tre modi:

• interponendo un tondino di ferro del diametro di 8 mm fra i filari

• usando una cordicella in piano per la posa dei filari,con successiva stuccatura e stilatura a mano

• con la cordicella e l’uso di una macchinetta fugatrice per la stilatura dei giunti

Una volta eseguita la stilatura dei giunti,la faccia esterna del muro deve essere ben pulita dai residui di malta e infine lavata con acqua e acido cloridrico diluito


Murature per laterizi per divisori detti anche tramezzi:

sono essenzialmente costituite da murature di mattoni forati,posti per piano o per coltello.La malta da impiegare deve essere ottima preferibilmente quella cementizia.I mattoni forati sono apprezzati per la leggerezza e per la facilità di eseguirvi le tracce per l’incassatura delle tubazioni dei vari impianti

Nel Cinquecento si completa e si perfeziona quel percorso, iniziato nel 1400, che prese il nome di Rinascimento, e che coinvolse numerosi aspetti della vita culturale del tempo. Sotto il punto di vista architettonico si definiscono quei presupposti di recupero del repertorio classico, avviati nel secolo precedente, che vengono adesso arricchiti attraverso le rielaborazioni personali dei grandi protagonisti dell'epoca. Alcuni fattori storico-culturali confluiranno nel clima generale concorrendo alla definizione dell'architettura rinascimentale. Nel 1492, avviene la scoperta dell'America; le rivelazioni di 858g69i Copernico conducono ad un processo di laicizzazione che si riversò nella capacità di interpretare la nuova visione laica dello sviluppo di edifici e città. Il 1500 è il secolo delle città ideali, caratterizzate da un disegno dalla geometria regolare contrapposto al “disordine” delle città medievali. Ma, mentre nell'edificio, il principio geometrico bene si addiceva al suo funzionamento, in un organismo complesso come una città, l'adesione a rigidi canoni geometrici contrastava con le esigenze di vita reale della popolazione; pertanto tali città rimasero spesso disegni utopici, funzionanti solo a livello teorico, poiché il gioco di geometrie, semplici o articolate che fossero, certamente non serviva a risolvere le molteplici varianti un complesso sistema urbano. Tuttavia in certi casi si crearono da queste premesse, dei piccoli esempi, degli stralci di città ideale all'interno delle meravigliose città casuali, stratificate nella loro storia. In questi casi si raggiunsero dei piccoli capolavori, forse proprio perché circoscritti ad episodi urbani e non estesi a tappeto in tutto il contesto delle città, come ad esempio la michelangiolesca piazza del Campidoglio, a Roma. Il 1500 porta con sé una diffusa esigenza di rinnovamento religioso destinata a creare una vera e propria crisi all'interno della Chiesa, che si dividerà in seguito alla cosiddetta Riforma protestante di Lutero. Il Concilio di Trento del 1545, darà inizio ad un periodo che prenderà il nome di Controriforma, e che condurrà alla nascita di nuovi ordini religiosi: quello dei Gesuiti, dei padri Filippini e dei Cappuccini. Tali ordini si faranno promotori di una serie di attività costruttive.

Già nel 1400 ci si era orientati verso una ricerca di proporzionalità degli edifici, che interessò sia l'alzato che la pianta. L'interesse cominciò a convergere verso la pianta centrale, che potendo essere inscritta in un cerchio -forma geometrica pura per eccellenza-, venne nel tempo adottata come prevalente. Le chiese, pertanto, vengono sempre più progettate con pianta a croce greca abbandonando progressivamente la forma a croce latina. Un importante esempio di opera architettonica a pianta centrale è il tempietto di San Pietro in Montorio di Bramante, del 1502,dove la pianta centrale si pone in un rapporto di assoluta armonia con tutte le parti dell'edificio. A Roma viene eletto nel 1513 Papa Giulio II che inaugurerà una stagione di grandi opere architettoniche. Uno degli eventi che maggiormente caratterizzò il periodo, fu senza dubbio il concorso per la fabbrica di San Pietro. Chiesa dal fortissimo valore simbolico, ambita meta da raggiungere per molti grandi architetti dell'epoca. Vi parteciparono oltre al Bramante anche artisti illustri come Raffaello e Michelangelo, Sangallo e Peruzzi. Agli inizi del Cinquecento, la basilica di San Pietro in Vaticano, che risaliva ai tempi di Costantino, si presentava con dimensioni ormai inadeguate all'importanza acquisita nel corso dei secoli….. Papa Giulio II, stabilisce l'abbattimento della precedente Basilica a favore di una sua riedificazione, più grande e imponente e ne affida il progetto a Donato Bramante, che concepì una pianta a croce greca, coronata da una grande cupola all'incrocio dei quattro bracci. Successivamente all'opera del Bramante, rimasta incompleta, si prospettarono nuove soluzioni. Il progetto di Raffaello auspicava per la chiesa un ritorno alla pianta longitudinale. Successivamente Antonio da Sangallo il Giovane preparò un progetto che prospettava un organismo ibrido tra un edificio a pianta centrale ed uno a pianta longitudinale, aggiungendo al progetto originario di Bramante un corpo anteriore davanti all'ingresso, stretto ai due lati da due torri. Infine Michelangelo, pittore, scultore e architetto, dal 1546 ha l'incarico di completare la fabbrica di San Pietro e ritorna come punto di partenza al progetto bramantesco semplificandone però la planimetria, giocando sulla forma con due quadrati sovrapposti e ruotati e progettando la cupola. Per la cupola ha in mente qualcosa di grandioso, come la cupola del Brunelleschi per Santa Maria del Fiore. Le masse murarie dei pilastri centrali poderose per sostenere la grande cupola, - eseguita poi da G. Della Porta nel 1588. Il primo incarico ricevuto da architetto Michelangelo lo aveva avuto a Firenze, nel 1516. Papa Leone X infatti gli affidò il progetto per la facciata della chiesa di San Lorenzo. Egli concepì una facciata a due ordini, nella quale le sculture dovevano essere integrate nel contesto dell'opera architettonica. La proposta di Papa Leone venne poi ritirata e al posto del precedente incarico a Michelangelo venne proposto di occuparsi di redigere un progetto di una nuova sagrestia, per le tombe di Lorenzo e Giuliano De Medici. Con le tombe medicee Michelangelo abbandonerà definitivamente il suo ideale culto per l'antico e nel 1524 progettando la Sala e il Vestibolo della Biblioteca Laurenziana, nello scalone anticiperà le tendenze del gusto manierista.

Il 1500 è anche il secolo dei trattati, scritti per esemplificare i nuovi principi architettonici, e per dettarne con chiarezza metodologie di applicazione. Trattatista fu il Vignola, il Serlio ed Andrea Palladio. Palladio, architetto, operò prevalentemente a Vicenza e a Venezia. Applicava anche con una certa attenzione, nelle sue opere architettoniche i principi dell'architettura rinascimentale riuscendo però a raggiungere un linguaggio proprio, originalissimo. Se ne possono distinguere i termini nella Basilica di Vicenza ed in alcune chiese edificate a Venezia come il Redentore e San Giorgio Maggiore. Infine le ville palladiane, che si trovano nelle campagne venete, sono diventate tra gli edifici più amati dagli inglesi, che dal XVII secolo in poi hanno fatto riferimento ad esse per esportare lo stile “palladiano” in America, Australia, India e Sud-Africa, facendone la bandiera dell'architettura coloniale inglese. Alcune soluzioni sperimentate da Palladio, come l'ordine gigante che si estendeva fino a comprendere in altezza due piani di un edificio, successivamente divennero frequentissime. La Rotonda di Vicenza, della metà del 1500, riassume i sé alcuni dei caratteri tipici dell'architettura cinquecentesca. Si tratta di un organismo perfettamente simmetrico, con le facciate che si rifanno ai fronti dei templi e sormontato da una cupola. La rotonda si apre al paesaggio da tutti i lati instaurando un rapporto con il contesto naturale.

Nel 500, agli architetti-pittori subentrano gli architetti-scultori, che si ispirano di preferenza alle opere di architettura romana invece che a quelle della greca; ed è qui da notare che i romani furono più eccellenti geometri che artisti.

In questo periodo si possono distinguere due scuole: una che riveste di ornati classici, specie romani, le forme dell'architettura romanza, più libera cioè; l'altra che si attiene più freddamente ai modelli classici.

La prima fiorisce in Lombardia, l'altra è costituita dagli imitatori e commentatori delle regole vitruviane.

Caratteristica di questo periodo è dunque la profusione degli elementi romani e cioè di colonne, frontespizi, nicchie, cornicioni, ecc., di cui si rivestono chiese, palazzi e ville.

Le finestre si adornano dei famosi frontoni triangolari o circolari, le facciate di colonne e pilastri con gli ordini sovrapposti secondo le regole di Vitruvio e ove non v'è sovrapposizione predomina lo stile dorico; la cornice inoltre assume forma di vera trabeazione.

Altro carattere importante nelle facciate è la decorazione policroma ad affresco o a graffiti monocromi, tendenza che si afferma specialmente nell'Italia settentrionale.

Riguardo alle chiese la pianta rimane pressoché invariata; si modifica solo la facciata, che, come si è detto, si va ornando di colonne, di nicchie che si popolano di statue, le quali trovano posto anche sul frontone.

Si usa anche il campanile, spesso abbinato nella facciata; ma quella che si è resa ormai indispensabile è la cupola, che nel secolo precedente era stata oggetto di particolare studio da parte dell'architetto.

Degna di speciale studio ed attenzione è però la decorazione architettonica, derivante naturalmente anche essa dalla greco-romana non disunita dallo studio della natura.

Può essere suddivisa in plastica e piana. Alla prima appartengono i bassorilievi in genere sia in marmo che in bronzo o in stucco, alla seconda i mosaici, le incrostazioni, i graffiti, ecc.

Le combinazioni ed intrecci geometrici non si usano più; si intrecciano ghirlande e festoni svolti con eleganza senza pari; fiori, frutta, foglie formano un tutto grazioso ed equilibrato. vuoti corrispondono i ripieni, ogni motivo ha il suo perchè ed occupa il suo spazio senza invadere quello degli altri. Si crea il putto e lo si associa alla flora, disposto graziosamente in mille guise.

Torna in auge anche la fauna, vera o fantastica, ma sempre ispirata alla natura e quindi leoni, chimere, ippocampi, delfini, uccellini e sono anche molto usati gli utensili che le molteplici industrie avevano apportato e cioè incudini, squadre, martelli, vasi, boccali, cornucopie, ecc.

Anche nella decorazione, anzi particolarmente in essa, si notano nel 500 le due tendenze, vale a dire quella settentrionale, derivante dai maestri comacini, che si usò niella Lombardia e nel Veneto, più libera e fantastica, e l'altra più dotta e sobria ispirata alle palmette, dentelli, perle ed ai fogliami classici, e ciò specie nella Toscana.

In questo frattempo si diffuse l' uso dello stucco e delle terracotte a stampo. Nell'interno delle chiese e delle case la decorazione è subordinata alle forme architettoniche.

Da ricordarsi infine le famose grottesche usate per la decorazione delle sale e delle logge; pare sia stato Morto da Feltre il primo a usarle o il Pinturicchio, mentre Raffaello e i suoi discepoli le portarono a perfezione.

GENERALITA’
Il cemento armato (la cui definizione più corretta sarebbe calcestruzzo armato) è un materiale usato per la costruzione di edifici, ponti, gallerie, acquedotti, ecc. composto dacalcestruzzo (una miscela di cementoacquasabbia o aggregati, cioè elementi lapidei, come la ghiaia) e barre di acciaio annegate al suo interno. È un materiale utilizzato sia per la realizzazione dello scheletro degli edifici, al posto del più costoso acciaio, che deisolai o di manufatti come ad esempio i muri di sostegno dei terrapieni.
Come l'acciaio, anche il cemento armato può essere realizzato in officina per produrre elementi prefabbricati (in genere travi e pilastri). La produzione in officina permette di avere un miglior controllo sulla qualità del calcestruzzo, ma, essendo più costosa, viene utilizzata con regolarità quando le condizioni climatiche del cantiere sono proibitive ( 131h74b non a caso la prefabbricazione si è sviluppata moltissimo in Russia), o quando gli elementi da produrre richiedono dei controlli rigorosi, come può essere il caso di alcune tecnologie con le quali viene realizzato il cemento armato precompresso. In cantiere, la tecnologia del calcestruzzo gettato in opera ha il vantaggio di creare meno problemi nei nodi tra gli elementi, cioè in quei punti in cui si uniscono travi e pilastri.
CARATTERISTICHE MECCANICHE
Il cemento armato sfrutta l'accoppiamento di un materiale da costruzione tradizionale e poco costoso come il calcestruzzo, dotato di una notevole resistenza alla compressionema con il difetto di una scarsa resistenza alla trazione, con un materiale molto più costoso quale l'acciaio ma dotato di un'ottima resistenza a trazione. Quest'ultimo è utilizzato in barre e viene annegato nel calcestruzzo nelle zone ove è necessario far fronte a degli sforzi di trazione.
La collaborazione tra due materiali così eterogenei è spiegata tenendo presenti due punti fondamentali:
  • Tra l'acciaio ed il calcestruzzo, si manifesta un'aderenza che trasmette le tensionidal calcestruzzo all'acciaio in esso annegato. Quest'ultimo, convenientemente disposto nella massa, collabora assorbendo essenzialmente gli sforzi di trazione, mentre il calcestruzzo assorbe quelli di compressione.
Per aumentare l'aderenza tra i due materiali da qualche decennio al posto delle barre lisce d'acciaio vengono utilizzate barre ad aderenza migliorata, cioè barre sulle quali sono presenti dei risalti.

COMPOSIZIONE
Il calcestruzzo più comune è costituito da un impasto di cemento portland, acqua e inerti fini, come la sabbia, e grossolani, come la ghiaia e il pietrisco. La dimensione degli inerti varia in funzione dello spessore della struttura da costruire. Per le sezioni relativamente sottili, si usano sabbia e ghiaia con dimensioni al di sotto di 6,4 mm. All'altro estremo, per il calcestruzzo usato nella costruzione di grandi dighe, si usano anche sassi e ciottoli che misurano fino a 15 cm e oltre di diametro. Quando viene mescolato con l'acqua, il cemento si idrata, formando composti colloidali e cristallini: questi determinano la presa del calcestruzzo, che indurendosi diventa una massa assai tenace, con tendenza a irrobustirsi ancora di più col passare del tempo. Inoltre, in presenza di umidità, il calcestruzzo continua a rafforzarsi per anni.
I vari tipi di calcestruzzo solitamente sono classificati in base al rapporto tra i volumi a secco di cemento e di inerti usati. Una miscela 1:2:3, ad esempio, consiste in una parte di cemento, due parti di sabbia e tre parti di inerti grossolani. Le proporzioni degli ingredienti possono essere variate in base all'uso previsto, in modo da modificare opportunamente le caratteristiche finali del materiale, in particolare la resistenza e la durevolezza. I rapporti possono variare da 1:2:3 a 1:2:4 a 1:3:5, mentre il rapporto tra quantità di acqua e cemento varia da 1 a 1,5. Per ottenere un calcestruzzo altamente resistente, si tiene basso il contenuto di acqua, usando solo la quantità necessaria per bagnare la miscela.
STORIA
Il calcestruzzo, con pozzolana e calce comune come leganti, fu adoperato già dagli antichi romani col nome di betonium; vi sono anche rari esempi di ritrovamenti di barre di bronzo annegate nella massa del calcestruzzo, disposte in maniera intuitiva, che non permettono però di considerarlo cemento armato vero e proprio. Inoltre la differente dilatazione termica dei due materiali produceva problemi di scheggiatura.
L'invenzione del cemento armato è generalmente attribuita alla scoperta fortuita di un giardiniere parigino di nome Joseph Monier: nel tentativo di produrre vasi da fiori, avrebbe notato che la gabbia di metallo usata per trattenere e modellare il cemento dimostrava la proprietà di non staccarsi facilmente dal calcestruzzo stesso. Il 16 luglio 1867 Monier si faceva rilasciare il suo primo brevetto per la realizzazione di vasi da fiori.
Negli anni successivi seguirono brevetti per tubi, serbatoi, solette piane e curve, scale ecc. In tali brevetti si riscontrano già tutti i concetti principali per l'armatura del cemento.
Prima di essere utilizzato nell'edilizia, il cemento armato fu impiegato nell'industria navale. L'avvocato francese J. L. Lambot costruì una piccola imbarcazione con una struttura metallica ricoperta di calcestruzzo, che fece sensazione all'Esposizione universale di Parigi del 1855. Nel 1890l'italiano C. Gabellini iniziò la costruzione di scafi navali in cemento.
Anche se già nel 1830 in una pubblicazione intitolata The Encyclopaedia of Cottage, Farm and Village Architecture si suggeriva che una grata di ferro poteva essere inglobata nel calcestruzzo per formare un tetto, il primo ad avere introdotto il cemento armato nell'edilizia è considerato William Wilkinson di Newcastle. Nel 1854 egli registrò un brevetto per il "miglioramento nella costruzione di dimore a prova di fuoco, di magazzini, di altre costruzioni e delle parti delle stesse". Wilkinson eresse un piccolo cottage di due piani per la servitù, rinforzando pavimento e tetto di cemento con l'uso di barre di ferro e di cavi metallici; in seguito sviluppò varie strutture del genere.
L'architetto franco-svizzero Le Corbusier (1887-1965) fu tra i primi a comprendere le potenzialità innovative del cemento armato nell'ambito dell'architettura contemporanea ed a sfruttarlo ampiamente nelle sue opere.
DURABILITA’
Inizialmente e per molti anni si pensò che il calcestruzzo armato potesse avere una vita eterna; purtroppo ciò è evidentemente falso, perché entrambi i materiali che lo costituiscono sono soggetti a problemi che ne compromettono la resistenza nel tempo.
CAUSE
  • Carbonatazione del calcestruzzo (reazione molto lenta dell'anidride carbonica con il calcestruzzo, che porta alla corrosione dei ferri di armatura ed al lento degrado del copriferro).
  • Azione degli agenti chimici provenienti da diverse fonti quali l'inquinamento (zone cittadine o industriali).
  • Contatto con prodotti di scarico (fogne, depuratori, capannoni per allevamento di animali).
  • Contatto con un ambiente salino, e non solo quando il calcestruzzo è immerso in acqua salata, ma anche quando la sola atmosfera contiene cloro e cloruri (strutture in prossimità della costa, viadotti, pavimentazioni industriali esterne). L'attacco è diretto sopratutto ai ferri d'armatura, che vengono degradati per azione elettrochimica. Alcuni cloruri attaccano però anche il calcestruzzo, dando luogo a una sorta di desquamazione della superficie.
·        Azione del gelo cioè quando la temperatura scende più volte sotto lo zero durante l'anno. In questo caso il degrado del calcestruzzo è dovuto sia all'azione dei cicli gelo e disgelo che ai sali disgelanti, che possono corrodere i ferri d'armatura.
RIMEDI
Le varie fasi di risanamento del calcestruzzo degradato consistono:
1. Nell’asportazione di ciò che e’ degradato, oltre la possibilità di recupero.
2. Nell’asportazione di ciò che sarebbe di futuro deterioramento.
3. Nel creare un adeguato supporto per le successive protezioni e ricostruzioni.
4. Nell’applicare la necessaria protezione anticorrosiva ai ferri esposti.
5. Nella ricostruzione degli strati di copriferro asportati e mancanti.
6. Nella messa in opera di eventuali addizionali presidi strutturali atti a riportare i manufatti alla portanza originale o adeguarla alle nuove esigenze.
7. Nella creazione di un nuovo stato corticale protettivo.
                                                                                                                           
                                                                                                                                             
    PRIMA                                              DOPO
Un accorgimento per migliorare la resistenza alla corrosione delle armature nel calcestruzzo, che recentemente è stato preso in maggior considerazione, è l’utilizzo di barre d’armatura zincate; le ragioni per le quali l’utilizzo di barre zincate incrementa la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato risiedono nel fatto chelo zinco all’interno del calcestruzzo si passiva e, al contrario di quanto accade per l’acciaio non zincato, mantiene la sua passività anche quando la pasta di cemento subisce un abbassamento del pH (che diventa <11) a causa della carbonatazione o quando il tenore di ioni cloruro supera la soglia considerata critica per l’acciaio.
   CORROSIONE  DELLE NORMALI 
   BARRE  IN     ACCIAIO
        BARRA DANNEGGIATA
IN CASO DI INCENDIO
Il cemento armato, come materiale composito, ha un comportamento simbiotico: il calcestruzzo protegge, con la sua ridotta conducibilità termica, l'acciaio, che gli fornisce la capacità di resistere a trazione, isolandolo dai gas caldi dell'incendio e ritardandone così la perdita di resistenza. La risposta all'incendio di una struttura di cemento armato è sostanzialmente positiva, ma la varietà e variabilità dei fenomeni connessi con lo sviluppo dell'incendio e con il comportamento del calcestruzzo soggetto a forti gradienti termici (shock termico), rende alquanto complesso il tentativo di determinare quantitativamente la risposta strutturaleL'incendio agisce sulla struttura in quanto ne riscalda gli elementi, provocando dilatazioni, coazioni, e degrado dei materiali.

  1. Tardi sviluppi del Movimento Moderno
Le idee sull’architettura propagandate dai razionalisti a partire dagli anni 50 non furono + messi in discussione.
Vi erano alcuni principi fondamentali:
1-     la possibilità di costruire 1 città moderna
2-     edifici costruiti in serie
3-     Separazione del traffico automobilistico da quello pedonale.
La nuova città avrebbe dovuto avere 1 nuovo stile, quello moderno, non contaminato dalle forme tradizionali.
Questo modo di pensare venne applicato soprattutto negli edifici residenziali pubblici.
Con questi criteri vennero ricostruite le città tedesche, in gran parte distrutte dalla 2 GM.
In Gran Bretagna fu intrapresa politica di costruzione di nuove città di dimensione compresa tra 20000 e 60000 abitanti, dotate di servizi sociali e di posti di lavoro. In Francia furono costruiti quartieri residenziali di parecchie migliaia di abitanti ciascuno, finanziati dalla Stato. Negli Stati Uniti prevalse il modello dei quartieri suburbani, costruiti da imprenditori privati.
  1. Crisi del 737j95h Movimento Moderno negli anni Cinquanta
Le ultime opere di Le Corburier
le costruzioni di Le Corbusier diventarono sempre + complesse, + ricche di chiaro-scuri, di piani, di volumi aggettanti, di forme curve.
Louis Kahn e le nuove proposte europee
Louis Kahn
Louis Kahn, architetto americano, rielabora 1 nuovo utilizzo degli assi di  simmetria e delle forme classiche che lo avvicinano all’architettura classicheggiante di fine ‘800 . Irealtà Kahn ha trovato la sua ispirazione nell’architettura romana imperiale. I suoi progetti sono prevalentemente edifici istituzionali: la Galleria d’Arte dell’Università di Yale, i laboratori dell’Istituto Richards di Philadelphia, gli edifici governati di Dacca. Le piante hanno un forte richiamo all’antico, le facciate e gli interni sono sorprendenti x la grande scala e la complicità ottenuta con il libero gioco di forme geometriche semplici. Kahn distingue gli spazi serviti da quelli serventi, cambiando completamente la forma dei volumi.
Le nuove proposte europee
In Gran Bretagna nacque il movimento chiamato Brutalismo che si ispirava all’impiego di materiali più ricchi e di forme + complesse delle opere + recenti di Le Corbuser. In Italia 1 gruppo di architetti tra cui GregottiCanellaIsola e Gabetti, rivendicarono il diritto di ispirarsi anche alle forme del passato e a quelle delle architetture tardo 800esche delle città padane. Tra le opere + significative va ricordata la Bottega di Erasmo a Torino di Gambetti e Isolo, esempio di stile neoliberty
  1. Dal Moderno al Postmoderno
La svolta negli anni Sessanta
Il modo di costruire proposto dal movimento moderno fu criticato aspramente a partire dagli anni 60, la sua inadeguatezza veniva imputata a 2 motivi:
1-     l’astrattezza delle sue proposte k non davano i risultati sperati
2-     il grande distacco tra l’organizzazione sociale attuale e quella sulla quale il movimento moderno aveva fondato i suoi principi.
Si è così affermato 1 atteggiamento nuovo, detto post-moderno, k cerca di rendesi interprete di 1 società k non si riconosce + nelle regole razionali. Questo atteggiamento post-moderno si  diffuso a partire dallo spettacolo e dalla moda, dalla pubblicità, tutte le forme dalla cultura, compresa l’architettura.
La scuola d’arte e di architettura di Yale costruita da Paul Rudolf nei primi anni 60 è stata 1 dei primi esempi di questo atteggiamento.
  1. Complessità e contraddizione
Negli Stati Uniti si stava affermando la Pop-Art, 1 forma di scultura pittura k riciclava gli oggetti della comunicazione e del consumo dell’america come fumetti e immagini pubblicitarie.
Venturi, Sculli, Moore, Stern  sono 4 architetti importanti di questo periodo .
Gli edifici post-moderni hanno generalmente 1 organizzazione e molti dettagli architettonici ispirati dal vocabolario razionalista ponendosi così come 1 sorta di manierismo nei confronti dello stile moderno .
  1. Movimenti postmoderni e neomoderni
Gli architetti post-moderni si sono fatti riconoscere negli USA attorno al 1970. il libro di Charles Jencks, intitolato Il Linguaggio dell’Architettura Post-moderna del 1977 elencava tutte le tendenze allora emergenti. In anni successivi è apparsa la distinzione tra pos-moderno, tardo-moderno e neo-moderno.
  1. L’architettura razionale
Uno  dei gruppi post-moderno + noti è quello riconosciuto nella mostra architettura razionale organizzata da Aldo Rossi a Milano nel  1973 egli cercò di ritrovare degli Archetipi, cioè dei tipi elementi come il Timpano, il Ballatoio, il porticato, la finestra, l’architrave, la colonna. Ciò che conta è il Locus cioè il fatto k 1 determinato luogo sia sempre stato sede delle memorie e degli eventi collettivi di 1 comunità, anche cambiando le religioni ufficiale, i sistemi politici i protagonisti.
Nell’architettura perciò diventano essenziali i monumenti cioè i luogo della memoria collettiva mentre il tessuto non conta. Tra le opere più importanti di Rossi ricordiamo il quartiere gallaratese di Milano, il cimitero di Modena il teatro Carlo Felice di Genova. Questi edifici sono caratterizzati da volumi semplici e astratti che ricordano gli architetti illuministi. Giorgio Grassi  è stata a1 figura impostante x l’architettura italiana egli sostiene che esiste una struttura logica dell’architettura, k no è soltanto l’insieme delle parti strutturali ma anche il fatto k ogni singola opera costituisca una sperimentazione e una ri-proposizione di tipi esterni. Nelle sue opere Grassi cerca di trovare la forma giusta e de essenziale delle costruzioni attuali in C.A. e muratura.
  1. I nuovi urbanisti
I fratelli Lussemburghesi Rober e Leon krier e l’architetto Francese Maurice Culot hanno prodotto progetti in apparenza simili a quelli di Aldo Rossi. I loro edifici sono stati definiti classicismo spogliato , in quanto riprendono il e forme generali del ‘700e ‘800. essi sostengono a superiorità della città antica su quella industriale così propongono di spezzare la continuità del costruito in piccoli nuclei a dimensione delle piccole città, di costruire nuovi isolati e nuove vie
  1. Dall’Impegno sociale all’immagine: l’IBA di Berlino e i progetti urbani di Barcellona
Nella facoltà di architettura iniziò nel 1967-68 la famosa contestazione studentesca. Si rimproverava all’Università la sua separazione dalla realtà della produzione e della distribuzione, e soprattutto dalla classe operaia: la cultura ufficiale copriva l’gli interessi del capitale. Questo fenomeno colpì molti paesi ma fu evidente soprattutto in Italia e negli Stati Uniti, in cui lo Stato era più assente nel settore della residenza popolare: c’era più ribellione nei ghetti e più frustrazione negli architetti. Negli anni 70’ nacquero le mega strutture, sorta di case-città per alcune migliaia di abitanti ciascuno.
  1. Gli Storici ironici
Nel 1980 si tenne a Venezia una mostra di architettura, organizzata da Paolo Portoghesi, intitolata la Presenza del passato. Lo scopo era quello di far conoscere al pubblico la nuova tendenza a utilizzare nuove forme e decorazioni proprie degli stili che avevano preceduto il Movimento Moderno.
Portoghesi parlò di fine del proibizionismo, nel senso che era finito il divieto moderno a usare la decorazione. Gli architetti americani che avevano iniziato il processo di reazione allo stile internazionale si presentavano con idee più nuove e audaci. Un esempio di ripresa ironica di motivi classici è la piazza d’Italia a New Orleams, progettata da Charles Moore.
Il pavimento della piazza è una carta d’Italia; all’interno si dispongono tratti di colonnati. Il tutto è ironico, sofisticato e volutamente di cattivo gusto. Simili come impostazioni sono alcune opere di Robet Stern, di M. Graves, Venturi, Rauch, Hollein, Terry, Gordon Smith.
  1. Lo stile High-Tech
Con il termine High-tech sono catalogati molti edifici che hanno la caratteristica di esibire le parti strutturali e soprattutto gli impianti tecnologici. Questo insieme di caratteristiche viene usato solitamente come un messaggio per affermare l’aggiornamento tecnico e culturale e la grandezza delle industrie multinazionali. Lo si trova nelle sedi di Banche e Stabilimenti rappresentativi, impianti sportivi e negli aeroporti. Un esempio tipico è il centre-pompidou a Parigi, di Renzo Piano e Richar Rogers, un grande Museo d’Arte Moderna. Si tratta di grande palazzo posto nel centro di Parigi con strutture metalliche completamente in vista. Sulla fronte principale una scala mobile chiusa in un tubo trasparente porta i visitatori ai piani superiori. È il monumento più visitato di Parigi dopo la Torre Eiffel. I Foster hanno costruito l’aerostazione di Samsted e la banca di Hon Kong.
  1. L’era delle comunicazioni
Libere forme elaborate al computer: Nuovo Stile High-Tech. Decostruzione
Negli ultimi decenni l’informatica e la telematica sono entrate sempre di più nei luoghi di lavoro e nelle case. Molti di questi nuovi mezzi usano come mezzo di comunicazione principale l’immagine, che tende a soppiantare la lettura. Per quanto riguarda il modo di costruire non sono avvenuti i sostanziali cambiamenti che ci si sarebbe potuto attendere, tranne una più flessibile e sofisticata prefabbricazione dei componenti. Quello che è molto cambiato è il mondo della progettazione: gli elaboratori sono ormai comuni negli studi e nelle imprese. Stanno nascendo nuove figure professionali di specialisti nella trattazione informatica dei disegni e dei calcoli di progetto. Fioriscono i classicisti e i nostalgici, comeLeon Krier, al quale il principe del Galles ha affidato il progetto di una nuova città nello spirito della vecchia Inghilterra. Si assiste a un rafforzamento dell’High-Tech, come si può rilevare osservando gli effetti di trasparenza del micro electronics parck a Neudors di Norman Foster, oppure il centro tematico di Richard Meyer, oppure ancora  oppure ancora la struttura ferroviaria della stazione di Lione di Santiago Calatrava. Forse i primi a proporre un collegamento tra il mondo di un immagine elettronica e quello della costruzione sono stati gli architetti dei costruzionisti Americani in particolare Franck Gehny e Pete Eisenman.
  1. Costruzione e architettura Bio-climatica
Negli ultimi decenni si è diffusa nel mondo la coscienza del continuo deterioramento dell’ambiente naturale per opera dello sviluppo tecnologico, del crescente aumento demografico e dell’errato uso delle risorse. I movimenti ambientalisti hanno avuto un’influenza anche nella riflessione sul modo di costruire sull’architettura. Rudofsky e Fredmann hanno proposto di ritornare a Mezzi più naturali per il controllo del clima e per la costruzione di edifici. Si sperimentano nuove tecniche che facciano uso di prodotti non inquinanti e a basso consumo di energie e di materiali rinnovabili. Nelle università si formano gruppi di ricerca sulla costruzione bio-climatica e alcune autorità nazionali e locali stanno avviando sperimentazioni. Da un lato si cerca di recuperare tecnologie e modelli costruttivi tradizionali come la fabbricazione di mattoni non cotti e di legno o taluni meccanismi di controllo climatico delle tradizioni locali. Si inventano sistemi di riscaldamento e produzioni di energia non inquinanti come quelli eolici e solari.
  1. Nuove architetture par la civiltà dell’immagine
Negli ultimi anni molti paesi europei hanno investito grandi somme in edifici pubblici per la cultura: musei, biblioteche e centri studi. Un caso tipico è costituito dalla nuova grande biblioteca di Parigi, opera di Dominique Perrault. Ad Amsterdam Renzo Piano ha costruito il nuovo centro nazionale di scienze e tecnologie.  Il più noto di questi edifici è il nuovo museo Guggenheim di arte moderna a Bilbao, opera di Franck Gehry. Queste opere, di tendenze artistiche differenti hanno in comune delle forme tali da colpire l’osservatore e da essere facilmente ricordate.